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Cybersecurity per PMI: 5 Minacce da Evitare nel 2025

La sicurezza informatica per PMI inizia dalle basi: password, backup e formazione del team.

Emanuele Gallè

Emanuele Gallè

4 dicembre 2025

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"Noi siamo piccoli, chi vuoi che ci attacchi?" È la frase che sento più spesso. Ed è esattamente il motivo per cui le PMI sono il bersaglio preferito dei cybercriminali. Meno protezioni, meno consapevolezza, stessi dati sensibili delle grandi aziende.

Non serve essere paranoici. Serve essere preparati. E la buona notizia è che l'80% degli attacchi si previene con misure di buon senso che non costano una fortuna.

Le minacce reali per una PMI italiana

1. Phishing: la truffa via email

"Il tuo pacco è bloccato", "Aggiorna i dati bancari", "Fattura in allegato". Email che sembrano legittime ma portano a siti falsi o installano malware. È l'attacco più comune perché funziona: qualcuno clicca sempre.

Come proteggersi: formazione del personale, verificare sempre il mittente reale (non il nome visualizzato), mai aprire allegati sospetti, usare antivirus aggiornato.

2. Ransomware: il ricatto digitale

Un programma cripta tutti i file aziendali. Per riaverli, devi pagare in bitcoin. Pagare non garantisce nulla e finanzia i criminali. Molte aziende chiudono dopo un attacco ransomware.

Come proteggersi: backup regolari e testati (almeno uno offline o su cloud separato), aggiornamenti di sistema, limitare i privilegi degli utenti.

3. Compromissione delle credenziali

Password rubate, riutilizzate, troppo semplici. Un dipendente usa la stessa password per email aziendale e per un forum online. Il forum viene bucato, la password finisce in vendita sul dark web, qualcuno entra nella posta aziendale.

Come proteggersi: password uniche per ogni servizio (usa un password manager), autenticazione a due fattori ovunque possibile, cambio password obbligatorio se ci sono segnali di compromissione.

4. Social engineering: l'inganno umano

Una telefonata: "Buongiorno, sono dell'IT, devo fare un controllo sul suo computer". E il dipendente dà accesso a uno sconosciuto. O un'email del "CEO" che chiede un bonifico urgente.

Come proteggersi: procedure di verifica per richieste insolite, cultura della sicurezza, nessuna vergogna nel chiedere conferma.

5. Dispositivi non protetti

Il portatile rubato senza crittografia. Lo smartphone senza PIN. La chiavetta USB trovata nel parcheggio e inserita nel computer. Vettori di attacco fisici, spesso sottovalutati.

Come proteggersi: crittografia dei dispositivi, policy BYOD chiare, gestione centralizzata dei device aziendali.

Il kit minimo di sopravvivenza

Non puoi fare tutto subito. Ma queste 5 cose sono non negoziabili:

  1. Backup 3-2-1: 3 copie dei dati, su 2 supporti diversi, 1 off-site. Testa il ripristino almeno una volta l'anno.
  2. Autenticazione a due fattori: Su email, CRM, home banking, tutto quello che conta. Google Authenticator o simili, non SMS.
  3. Aggiornamenti automatici: Sistema operativo, browser, software. Le patch di sicurezza esistono per motivi precisi.
  4. Antivirus/EDR: Anche quello base di Windows (Defender) va bene, purché attivo e aggiornato.
  5. Formazione base: Una sessione di 2 ore per tutti i dipendenti su come riconoscere le truffe. Da ripetere ogni anno.

Quando serve un professionista

Per queste attività, meglio affidarsi a esperti:

  • Vulnerability assessment: una scansione periodica per trovare le falle prima dei criminali
  • Penetration test: simulazione di attacco reale per testare le difese
  • Incident response: cosa fare quando (non se) succede qualcosa
  • Compliance GDPR: la sicurezza dei dati è anche un obbligo di legge

Quanto costa un incidente

Un ransomware può bloccare l'azienda per giorni o settimane. Costi: fermo produzione, reputazione danneggiata, eventuale riscatto, ripristino sistemi, sanzioni GDPR se ci sono dati personali coinvolti.

Prevenire costa molto meno che rimediare. Un assessment base parte da poche centinaia di euro. Un incidente serio può costare decine di migliaia.

Da dove iniziare domani

Tre azioni immediate:

  1. Attiva l'autenticazione a due fattori sulla tua email aziendale
  2. Verifica che i backup funzionino: prova a ripristinare un file
  3. Chiedi al team: "Sapresti riconoscere un'email di phishing?"

Se vuoi una valutazione della sicurezza della tua azienda, possiamo aiutarti a identificare le vulnerabilità e implementare le protezioni necessarie.

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